Dai, giochiamo a fare i grandi?
Vi ricordate ancora quando da piccole guardavamo i gesti quotidiani della mamma e cercavamo di imitarli per sembrare più grandi? Ricordo con emozione quando mia zia (perchè le zie, e le nonne, concedono sempre un po' di più) mi dava i calzini di mio zio da lavare nel bidet oppure quando la nonna mi lasciava pasticciare con la farina sul piano cucina. E quando le "cose vere" non si potevano toccare era bellissimo ricreare quel mondo di "donnine" super impegnate tra lavoro e faccende domestiche nella propria cameretta con pentolini in miniatura, stendi biancheria e ferri da stiro giocattolo...
Quando arrivo a casa dal negozio alle 20 e devo svuotare la lavatrice, stendere, stirare, e cucinare in fretta e furia una cena perlomeno passabile mi ricordo di quei momenti... e penso che qualcosa deve essere andato storto. Forse quegli arnesi giocattolo non erano abbastanza veritieri oppure non mi ci sono applicata a sufficienza, ma davvero di quell'aura di romanticismo non è rimasto granché. Odio stendere e ancor più stirare. E quando cucino inevitabilmente faccio bruciare tutto!
Però se guardo la mia bimba che fa le stesse cose che facevo io da piccola, mi commuovo, e volentieri mi siedo ad assaggiare cibi tanto fantasiosi quanto immaginari e prendo le ordinazioni di incredibili thé con bambole di pezza e peluche.
Il bimbo o bimba dentro di noi non se n'è mai andato... si è solo arreso (momentaneamente) alla vittoria del quotidiano sulla fantasia. R.